Ritratti E Personaggi Della Cartamoneta Italiana 20000 Lire Tiziano Vecellio 1975

                                

Il biglietto da lire 20.000, unico taglio nella storia della cartamoneta italiana  ad essere emesso una sola volta ( a parte il risalente esemplare da lire 3.000 delle Regie Finanze del 1746!!) rappresenta con eleganza di taglio e particolarità di variazioni cromatiche, l’immagine tratta dall’ autoritratto dell’artista più significativo della scuola veneziana, di colui che come è stato detto “ per le sue ricerche pittoriche innovative, rappresenta una delle figure chiave nella storia dell’arte occidentale”, amato e studiato in tutto il mondo. Stiamo parlando di Tiziano Vecellio.  Discendente da una antica ed aristocratica famiglia di giureconsulti e di amministratori,Tiziano arriva a Venezia all’età di venti anni, quando questa città è al culmine della sua potenza e del suo splendore. Dopo un apprendistato presso alcune rinomate botteghe in cui apprende i fondamenti dell’arte figurativa egli raccoglie l’eredità di Giorgione ( concludendo anche alcuni suoi lavori) contribuendo ad un rinnovamento nel linguaggio cromatico che non ha precedenti nella storia dell’arte. Da qui il suo soprannome di “nuovo Giorgione”. Frequenta i maggiori circoli umanistici e culturali divenendo poi il pittore ufficiale di Venezia. Trionfo di questo momento è il dipinto “l’amor sacro e l’amor profano” ( di cui il biglietto in oggetto offre la rappresentazione sul verso).

Da questo momento Tiziano vede le proprie finanze salire sempre di più,fino a farne, secondo alcuni, l’artista più ricco della storia. Anche i suoi investimenti nel settore del legname, necessario all’industria navale di Venezia, si riveleranno vincenti. E per celebrare la vittoria militare della Serenissima, a Tiziano viene commissionata una grandiosa pala per l’altare maggiore della basilica francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari: si tratta della celeberrima “Assunta”. Con quest’opera Venezia conferma la sua natura di capitale della cultura italiana del tempo.

Dopo la morte della moglie, a tre anni dal loro matrimonio, egli realizza la splendida “Venere di Urbino” per il duca Guidobaldo II della Rovere. Alla fine dei suoi anni finirà per realizzare molti altri lavori per la corte veneziana senza pretendere alcuna parcella. Tiziano morirà, dopo una vita piena di onori e di soddisfazioni nella sua casa di Biri Grande a Venezia.

 

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