Ritratti E Personaggi Della Cartamoneta Italiana 50 e 100 Lire Italia Elmata 1951 Biglietto Di Stato

      

Queste emissioni di stato rappresentano le ultime del taglio da lire 50 e lire 100 dell’italia repubblicana e saranno sostituite dal 1955 con monete in acromital. Sul fronte di entrambi i biglietti, disegnati dal Pizzi ed incisi dal Canfarini, è raffigurata l’allegoria dell’Italia elmata con la lupa capitolina allattante posta sul capo. Tale espressione artistica rimanda ad uno dei monumenti più importanti che l’arte italiana abbia creato e precisamente al Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II sito a Roma sul Campidoglio, opera dell’architetto Giuseppe Sacconi. Tale monumento è anche detto Vittoriano,poiché eretto in omaggio al primo Re d’Italia. Poi, dal 1921 accolse le spoglie del “milite ignoto” divenendo simbolo dell’Italia unita e della sua libertà, che vennero poste in una zona del monumento detta “Altare della Patria”. Il milite ignoto rappresenta un soldato italiano morto durante la prima guerra mondiale che a causa delle gravi ferite non fu possibile riconoscere e che proprio per questo rappresenta tutti i soldati che morirono durante la guerra. L’Altare è sovrastato da una grande statua,un monolite di 5,65 metri,che rappresenta la dea Roma,che emerge da uno sfondo dorato. Essa è ispirata all’effigie di Minerva (divinità romana della lealtà in lotta,della guerra giusta e della saggezza) ed è opera dello scultore Angelo Zanelli. Del peso di ben 39 tonnellate, fu inaugurata il 25 aprile 1925. L’autore del mirabile lavoro ha anche realizzatola parte scultorea più impegnativa del monumento: il grande fregio di 70 metri che sovrasta la tomba del milite ignoto e decora il grande piedistallo della maestosa statua equestre del sovrano posta al centro del monumento. Una vita densa di significato quella dello scultore Zanelli: nato in una famiglia di umili origini, frequenta fin da giovane la scuola d’arte, poi entra in una bottega di ebanista, continuando a frequentare le scuole serali di formazione. In seguito vince una meritata borsa di studio triennale che gli consente di frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. In seguito, dopo aver già realizzato varie opere, vincerà il concorso indetto per il fregio dell’Altare della Patria. Nel 1939 gli giunge il più alto riconoscimento: la nomina ad Accademico d’Italia.

Ricerche più approfondite da noi compiute hanno consentito di rinvenire gli elementi iconografici della dea Roma in rappresentazioni numismatiche ben lontane nel tempo. Ed infatti, gli attributi classici della dea Roma sono stati fissati in epoca tardo-antica dalla produzione monetale romana,come si può evincere dal denario di Settimio Severo recante al rovescio la legenda “Restitutor urbis” ed una allegoria di Roma con gli stessi attributi di quelli presenti sull’altare della patria ( ovvero testa elmata, vittoria alata su globo nella mano, lancia e scudo) con l’unica differenza che sulla moneta la dea Roma era raffigurata seduta.

 

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