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Ritratti E Personaggi Della Cartamoneta Italiana 500000 Lire Raffaello Sanzio 1997
Il personaggio raffigurato sull’ultimo biglietto emesso dalla Banca d’Italia ( ripreso dal celebre autoritratto dell’artista del 1506 ed attualmente conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze), appartiene ad uno degli artisti più rinomati della storia dell’architettura e della pittura italiana: Raffaello Sanzio.
Nato ad Urbino nel 1483, dopo i primi anni di apprendistato nella Bottega del Perugino, nonostante la sua giovane età l’allievo supererà ben presto il maestro. Trasferitosi a Firenze dipinge raffinati ritratti come la “dama col liocomo” e poi “Madonna del cardellino”.
L’artista sa fondere in una suprema armonia estetica la tecnica dello “sfumato” leonardesco con la tensione dinamica espressa dai corpi del Michelangelo,raggiungendo nelle sue composizioni una felice sintesi tra concretezza realistica e perfezione formale.
Nel 1508 viene chiamato a Roma da Papa Giulio II dove affresca, tra l’altro,la Stanza delle Segnature, tra cui si distingue la celebre “Scuola di Atene” ( raffigurata sul retro del biglietto) culmine e sintesi del pensiero filosofico classico,che si arricchisce di sfumature cromatiche e di un contrasto gentile tra il soggetto e lo sfondo.
Alla morte del Bramante, nel 1514, Raffaello diventa architetto capo della fabbrica di San Pietro a Roma, ed in questa veste opera una grande scelta modificando la pianta della Basilica di san Pietro dall’originario progetto del Bramante ( che preferiva una pianta a croce greca con navata e transetto di uguale lunghezza) con una pianta a croce latina ( con navata e transetto di lunghezza differente), creando così un effetto di lontananza e di percorso da esperire tra il credente e Dio. Infatti appena si entra nella Basilica di San Pietro l’effetto di profondità creato dalla differenza di lunghezza tra navata e transetto determina un effetto scenografico , psicologico ed estetico straordinario, che invita il credente ad un percorso di ascesi mistica e di riflessione teologica.
Tuttavia, dopo una giovinezza colma di riconoscimenti e di soddisfazioni il grande artista si spegne prematuramente a Roma nel 1520, alla sola età di 36 anni, all’apice della gloria, osannato e ammirato già in vita dal mondo intero poiché seppe incarnare con equilibrio l’ideale supremo della bellezza rinascimentale. Le sue spoglie furono sepolte al Pantheon, monumento da lui profondamente amato.