Ritratti E Personaggi Della Cartamoneta Italiana 50000 Lire Leonardo Da Vinci 1967 - 1974

                                            

Il personaggio ritratto sul fronte di questo biglietto ( originato da un autoritratto a sanguigna, visibile presso il museo del Palazzo reale di Torino) è tra gli ingegni più acuti che l’intera umanità abbia mai potuto vantare: si tratta di Leonardo da Vinci. Benché figlio illegittimo, nato nel borgo di Vinci nel 1452, da una relazione del padre, notaio,con una donna di Anchiano, che sposerà poi un contadino, il giovane viene accolto e cresciuto con affetto nella casa paterna. La precocità artistica e l’acuta intelligenza del giovane Leonardo, spingono il padre a mandarlo nella bottega  di Andrea Verrocchio, pittore, scultore, orafo ed acclamato maestro del tempo. In questo ambiente Leonardo inizia a sviluppare la sua curiosità artistica e naturale e da acuto osservatore si pone in modo scientifico verso la realtà. Dopo un ulteriore periodo di formazione presso l’Accademia del Giardino di San Marco, col patrocinio di Lorenzo il Magnifico, Leonardo si presenta a presso il Duca di Milano Ludovico Sforza, con una lettera curricolare in cui descrive le sue abilità ed attitudini: infatti egli oltre ad essere un valente pittore, scultore ed ingegnere idraulico è anche un costruttore di macchine belliche, dote che sarà utilizzata in diverse campagne militari. Si dice che Leonardo sia stato il precursore di macchine da guerra che saranno inventate sviluppate ben 5 secoli dopo, come il carro armato moderno, che egli già concepì e realizzò chiamandola “testuggine rotante”.

Notevoli le sue opere pittoriche: dalla Vergine delle Rocce, all’affresco dell’Ultima Cena (opera che ebbe una risonanza mondiale), dalla celeberrima Monna Lisa (opera che ancora oggi è circondata dal mistero) all’Annunciazione.

Dopo un soggiorno a Firenze in cui affresca insieme a Michelangelo il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria, si reca poi in Francia, ospite del Re Francesco I, dove Leonardo si occuperà tra l’altro dei progetti idrologici per alcuni fiumi francesi. Qualche anno dopo, redigerà il suo testamento, lasciando tutti i suoi beni a Francesco Melzi un ragazzo conosciuto 15 anni prima che lo assiste e lo accudisce durante la vecchiaia. Il 2 maggio 1519 muore ad Amboise, il più grande genio del Rinascimento italiano, colui che seppe leggere nel libro della natura ed applicarne i suoi principi alla vita ed alla società ben prima della nascita del metodo scientifico, lasciando il mondo incantato per l’eternità al cospetto della sua grandezza.

 

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